I PAVIMENTI: COME RICONOSCERLI E PULIRLI NEL MODO MIGLIORE

Ti parlo spesso di ambienti specifici, di problematiche legate alle singole stanze della casa o dell’ufficio (calcare nel bagno, grasso ed unto in cucina, ecc), ma l’altro giorno mi sono posta una domanda:
Davvero tutti conoscono esattamente il tipo di pavimento che calpestano giornalmente?
La risposta è forse no!

Quindi ecco una breve lista dei principali pavimenti che si trovano nelle case, negli uffici, negozi e attività commerciali, così da scegliere in maniera consapevole il detergente migliore per poi pulirlo!

Pavimenti in marmo:

si tratta di una roccia calcarea metamorfica, composta al 75% da cambonato di calcio. Questa sua composizione chimica, lo rende resistente ai detergenti alcalini ma sensibile agli acidi (anche quelli più deboli: hai presente cosa accade se ci versi sopra alcune gocce di aceto? Il marmo perde la sua brillantezza).
La manutenzione va eseguita perciò con detergenti neutri, mentre la pulizia di fondo con detergenti alcalini e detersolventi.
Per la protezione dei pavimenti in marmo, invece, si ricorre alla cristallizzazione ed alla piombatura.

 

Pavimento in ceramica:

grazie alla sua composizione chimica, questo pavimento risulta praticamente non poroso e pertanto non si sporca facilmente.
La manutenzione risulta molto semplice, e anche la pulizia straordinaria più agevole, permettendo l’utilizzo di detergenti acidi deboli nel caso di incrostazioni calcaree e di detergenti alcalini per le macchie grasse.

 

Pavimenti in cotto:

si tratta di un impasto di argilla, ossidi di ferro ed altri additivi cotti in forno.
Ha un’elevata porosità ma una buona resistenza chimica, e per questo motivo possiamo usare qualsiasi tipo di detergente sia per la manutenzione che per la pulizia di fondo; per la protezione di questo genere di superficie, si utilizza la sigillatura, l’impregnazione e l’inceratura.

 

Pavimenti in gres porcellanato:

la composizione di questo pavimento, composto da argilla, sabbia, pigmenti e agenti di indurimento, nonché la tipologia di cottura, portano alla formazione della porosità detta “a collo di bottiglia”, che purtroppo cattura lo sporco trattenendolo.
Avendo però una buona resistenza chimica, possiamo usare sia detergenti acidi (per la rimozione di incrostazioni calcaree), sia detergenti alcalini specifici per lo “svuotamento” delle porosità.

 

Pavimenti in linoleum e PVC:

si tratta generalmente di gomme viniliche, spalmate su supporti di iuta e vengono usate in ambienti pubblici con grande traffico e necessità di pulizie veloci (scuole, ospedali, uffici pubblici), ma stanno prendendo piede anche nelle case private grazie soprattutto alla loro praticità e nuova estetica più moderna.
Sono però leggermente sensibili ai prodotti solventi che possono far variare il colore al pavimento e renderlo appiccicoso: per la manutenzione perciò bisogna optare per detergenti neutri, mentre per la protezione bisogna optare per una sigillatura e una cera metallizzata.

 

Legno e Parquet:

sicuramente uno dei più amati ed usati, per la sua versatilità e pregevolezza.
Ha ovviamente un’elevata porosità che lo rende estremamente sensibile all’acqua, e perciò la manutenzione andrebbe eseguita sempre a secco o per lo meno con attrezzatura ben strizzata; la pulizia di fondo va fatta invece con detergenti a media alcalinità (pH 10-11) e la protezione con verniciatura ed inceratura.

 

Tessili e moquette:

composti da diversi tipi di fibre sia naturali (lana, cotone) ché sintetiche (nylon, polipropilene, poliestere), hanno ovviamente un’elevata porosità e sono più o meno sensibili all’acqua a seconda della materia prima. Vanno trattati con detergenti neutri e mediamente alcalini (pH 10-11) per la pulizia di fondo.

Se hai bisogno di maggiori informazioni o vorresti capire qual’è il prodotto migliore per il tuo pavimento, non esitare a contattarmi o a lasciare una foto tra i commenti, così possiamo trovare insieme la soluzione migliore per la TUA specifica esigenza!

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